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Stanno arrivando!

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Oggi è arrivato!!

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MT-Series Club Italia in Sudafrica per la presentazione del nuovo Pirelli Diablo Rosso™ Corsa II


gerribs

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Diario di una fantastica esperienza

 

Mercoledì 11 – Giovedì 12

 

Viaggio lungo su aerei della Qatar tutto sommato confortevoli per raggiungere Johannesburg da Malpensa - via Doha.

 

Giovedì 12

 

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Arriviamo in tarda mattinata presso la struttura scelta per la prima notte e veniamo accompagnati da Ernesto, italiano di Como che vive da 40 anni in Sudafrica, per un breve percorso turistico che prevede la visita al museo dell’apartheid, alla casa di Nelson Mandela, al quartiere di Soweto passando per lo FNB Stadium, ristrutturato in occasione dei mondiali di calcio del 2010 (viene usato principalmente per incontri di rugby, sport ampiamente più popolare in Sudafrica)

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Perdonate la digressione, ma voglio solo riportare alcune riflessioni. Girando per le strade, vedendo l’atteggiamento delle persone, notando i mille sistemi di difesa della proprietà, rimane la sensazione di una città difficile, con diffusa criminalità e dove le differenze di cultura, di classe e, diciamolo, di razza sono ancora molto evidenti e stridenti nonostante l’abolizione della politica di segregazione razziale attuata per quasi 50 anni fino al 1991.

 

Per cena è stato scelto un locale con ottima carne alla griglia ed ottima cantina, dove ci rifocilliamo con 300 gr. di T-bone ed ottimo vino rosso.

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Venerdì 13

 

Alle 8,00 si parte per il circuito di Kyalami.

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Arrivati presso la struttura, veniamo accolti da dirigenti, staff, collaudatori Pirelli e responsabili della sicurezza in pista.

Durante il piacevole briefing ci vengono illustrate le novità della Pirelli dopo l’apertura al mercato azionario del 40 % del capitale della SpA… mediante OPA gestita da primarie banche d'affari... ops deformazione professionale.

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La Pirelli, come molti sanno, opera da decenni nel settore del motorsport, fin da quando, nel 1913 le “Corsa” equipaggiarono alcune vetture alla targa Florio e a Le Mans.

Le “Diablo Corsa” vennero lanciate nel 2003 e le “Diablo Rosso Corsa” nel 2010.

Dopo 8 anni di costante ricerca e sviluppo, ecco le nuove “Diablo Rosso Corsa II”

 

Al posteriore, sono presenti 5 zone con mescola diverse: la spalla è completamente slick con rinforzo carbon black per garantire massima tenuta ai più elevati angoli di piega. Per facilitare la lettura del consumo di questa zona sono stati inseriti degli indicatori di usura a forellino - come avviene per gli pneumatici da gara.

La zona intermedia – quella normalmente più usata su strada - presenta una mescola full silice (amante dell’acqua) al 100% mentre la zona centrale presenta una percentuale di silice del 70%

 

Queste tre mescole, distribuite nelle cinque zone dello pneumatico posteriore, lavorano bene insieme e non presentano - anche dopo usura – segni di discontinuità fra una zona e l’altra, grazie alla forma, posizione e dimensione degli intagli del battistrada che garantisce il rapporto tra pieni e vuoti pari al 6 % - entro il limiti di legge del 4 % ottenuto nel Supercorsa.

 

Il profilo presenta due raggi di curvatura differenti:  il profilo della spalla è più piatto per avere maggior superficie di contatto con l’asfalto.

 

Lo pneumatico anteriore ha “solo” due mescole: silice 100% in centro e carbon 100% sulle spalle.

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Dopo la parte teorica, siamo pronti per provarle.

 

Abbiamo la fortuna di avere la disponibilità di Salvo Pennisi (parente di Antonio/toif ?) – Direttore Testing Department – settore Moto di Pirelli che ci fornisce ottimi consigli e spiegazioni.

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Veniamo divisi in due gruppi che si alterneranno per tre turni da 20 minuti in pista.

Le moto a disposizione sono fantastiche, compresa la regina Panigale V4s con la speciale misura 200/60 appositamente studiata.

Le pressioni vengono mantenute come da libretto delle varie moto (generalmente 2,5 ant. e post.), anche perché la temperatura è freschina non essendo uscito il sole per tutta la giornata.

 

Penso: gomme nuove, moto nuove, pista nuova…. meglio iniziare con qualcosa di familiare come il bombardone bicilindrico KTM 1290 Superduke.

 

Il primo turno scorre veloce e serve appena a capire come muoversi lungo il bellissimo tracciato di Kyalami.

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La presenza di curvoni veloci, veloci cambi di direzione nonché le variazioni altimetriche importanti lo fanno assomigliare al Mugello; anche il lungo rettilineo in leggera salita (anche se con piega a dx anziché a sx) me lo ricorda.

Inizio a capire dove mettere le ruote, dove frenare e dove accelerare. La coppia del KTM è fantastica; il suo motorone coinvolgente. Il sound del completo Akra in titanio in piena accelerazione sul rettilineo è migliore dell’urlo dei 4 cilindri – almeno per me.

Questi primi giri servono anche a prendere confidenza con gli pneumatici che arrivano a lavorare senza problemi dopo le prime curve, a conferma del breve tempo necessario al loro warm up. Non avverto alcuna indecisione. I due curvoni a dx - in particolare uno leggermente in salita - sono fantastici e consentono di apprezzare la trazione del posteriore allorquando inizi ad accelerare: anzichè allargare la traiettoria con l’aumento della velocità, la spinta trasmessa dalla gomma ti proietta verso l’interno. In queste occasioni, nonostante la mappatura “race”, non ho mai avvisato perdita di aderenza.

La mancanza di copertura aerodinamica nel rettilineo, in piena velocità e con la forcella scarica, rende l’avantreno leggero leggero (per non farla impennare ho faticato) ma la gomma anteriore ha sempre svolto il suo lavoro egregiamente.

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Per il secondo turno scelgo di provare la MV F3 RC, molto bella ed affascinante (il cambio elettronico up&down cazzutissimo) ma dopo soli tre giri mi rendo conto che le mie misure non mi consentono di “calzare” la moto adeguatamente e decido di tornare ad usare il KTM.

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Essendo anziano e non interessato al tempo sul giro, decido di sfruttare l’occasione per capire meglio queste gomme.

Primo esercizio: la curva a sx in discesa (che assomiglia alla Bucine) viene dopo ua curva lenta da percorrere in prima marcia e consente di snocciolare le marce in accelerazione con piega crescente. Ottimo banco prova per la gomma anteriore che vede aumentare il carico velocemente. Risultato: nessun problema, solo tanta goduria.

Secondo esercizio: il pif-paf/sx-dx a metà percorso consente di verificare la velocità e sveltezza dello pneumatico ed apprezzare il disegno del battistrada. La postura più eretta obbligata dalla naked dovrebbe essere un handicap per questa manovra… Risultato: nessun problema, solo tanta goduria.

Terzo esercizio: la staccata in salita - cieca - prima della curva a sx lenta non ammette errori e non avendo riferimenti precisi è facile sbagliare (purtroppo un errore di un amico di Roma gli è costato un volo, il casco rotto, danni alla moto ed un bello spavento). Dopo averlo capito, decido di sbagliare appositamente, non come punto di inizio della frenata ma come posizione sul tracciato: mi metto sul lato dx anziché al centro così da dovere cambiare direzione con moto frenata. Risultato: nessun problema, solo tanta goduria.

 

Come intermezzo, facciamo a turno un giro sulla Panigale V4s dietro ad una moto con videocamera così ho l’occasione di sedermi su questo mostro che trasmette potenza ma anche controllo ma che in pochi sanno gestire.

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Dopo pranzo, inizia il terzo turno e non volendo salire su missili terra-terra come Tuono, R1, S1000RR per non parlare della V4s, ai quali occorre avvicinarsi con molta cautela e cognizione (anche se l’altitudine di 1.700 m.slm. del circuito provocano un deciso calo delle prestazioni… NAAHHH), decido di usare la Ducati Supersport 939 con il doppio scarico Akra (il lato estetico conta molto, almeno per me) già provata a Monteblanco. Chissà perché un altro bicilindrico…

Riesco a calzare questa “bicicletta” meglio della F3, forse perché meno estrema. Mi fa divertire molto e ritengo che la sua cavalleria sia sufficiente per avere il sorriso stampato ogni momento di guida.

Inutile cercare grosse frenate ed accelerazioni, soprattutto con questa moto… cosa mi invento adesso…

Mi concentro quindi sulla velocità in curva; individuo allo scopo alcune curve ed a ogni giro cerco di percorrerle a velocità sempre superiore. Risultato: nessun problema, solo tanta goduria.

Purtroppo il fotografo non era presente a bordo pista in quel turno, quindi non posso farvi vedere l’istantanea in cui gratto tutto per terra: pedane, stivali, ginocchio e gomito !!  :D

 

Avendo provato moto diverse con misure di pneumatico diverse ho potuto verificare che le dimensioni (dello pneumatico ! :P ) non contano: hai le stesse sensazioni anche su moto diverse.

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Alle 16,00 i giochi finiscono, ma non le sorprese. Ancora carichi e felici della giornata in pista, arriviamo nella struttura scelta per la seconda notte.

Un lodge in puro stile africano a 5 stelle con camere enormi a disposizione, ottimo servizio e vista spettacolare sul laghetto e sulla natura circostante.

La cena non è da meno con piatti elaborati e delicati ed un ottimo vino. 

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Sabato 14

 

Partenza alle 06,00 per un assaggio di Safari reso ancora più divertente dalla simpatica compagnia. Meno male che la guida/autista (una ragazza della quale non siamo riusciti a pronunciare correttamente il nome) non capiva l’italiano…

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Partenza ore 10,00 per l’aeroporto.

Partenza ore 13,30 per Malpensa via Doha e poi a casa, con arrivo domenica 15 in mattinata.

 

Dal punto di vista tecnico posso concludere che le Pirelli Diablo Rosso Corsa II sono la risposta a quei motociclisti che cercavano uno pneumatico 50% strada e 50% pista, ma che fino ad ora non c’era. Disporre di una gomma che si comporti in maniera eccellente sia sui passi dolomitici con 5° C. sia in pista (nella quale puoi entrare anche senza l’uso di termocoperte) è senz’altro una soluzione allettante. Se anche il kilometraggio sarà buono come assicurato è senz’altro una gomma eccezionale.

 

Ringrazio tutti i partecipanti con cui ho condiviso questa avventura: i maggiori dealer di Pirelli e gli amici di daidegas, ninjaseries e triumphchepassione.

 

Ringrazio infine Pirelli - nella persona di Chiara per l’occasione che ci ha offerto e mi complimento per l’organizzazione di questo evento curato in ogni dettaglio.

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Sono state giornate molto intense non solo motociclcisticamente ma che ci hanno regalato ricordi meravigliosi ed indelebili

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AD MAJORA

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