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Stanno arrivando!

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Oggi è arrivato!!

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fabiofabiofabio

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Tutti i contenuti di fabiofabiofabio

  1. BUON DIVERTIMENTO 2 http://www.automoto.it/news/un-buggy-v8 ... drift.html
  2. Concordo, manca coraggio. Un clone come tanti altri. tempi duri....
  3. Non c'è paragone, le curve a settori sono spaziali. Lavora molto bene, complimenti.
  4. fabiofabiofabio

    MT-01 vendesi

    Siamo un popolo di imbecilli. Punto e basta! COMPRATEVI GLI SCOOTER!!!
  5. fabiofabiofabio

    riguardiamoci il breve film

    Dopo la guerra nucleare solo una moto sarà sopravvisssuta... http://www.oddballanimation.com
  6. Non era riferito al tuo scritto, ho quotato per l'argomento trattato. Quello che si evince dal breve scritto è la difficoltà enorme nel progettare un sistema di scarico. I principi fisici che entrano in gioco sono di così difficile valutazione che siamo ancora in un mondo empirico, dove le prove reali sono ancora l'unico modo per trovare un compromesso. Se avete mai sfogliato il libricino che racconta la storia dello sviluppo della MT, per trovare il sound e il miglior risultato tra prestazioni, normative, estetica,i giapponesi tagliavano e saldavano tubi provando e riprovando. Mi viene da ridere quando costruttori di scarichi improvvisati lodano i loro sistemi o propongono alternative con "Incrementi" di potenza. Li ottengono semplicemente perchè gli scarichi originali devono rispettare le normative e sono tutti, più o meno strozzati. Il flusso di gas che esce da una turbina è valutabile per un brevissimo tratto, poi diventa caotico e non ci sono calcoli, equazioni che possano prevedere quello che avviene. Si procede per esperienze passate e prove sul campo. A questo mi riferivo, all'estrema difficoltà di valutare e prevedere i fenomeni scientificamente. Sono rimasto stupito dallo scarico della Triumph rocket 3 cilindri e 2300 cc. Il terminale sono tre tubicini della sezione di un mignolo, pensare di far passare i gas prodotti da un 2300cc da quei miseri forellini è pazzesco. E' uno scarico progettato esclusivamente per ridurre il rumore, soffoca completamente il propulsore, tanto con la coppia che ha e l'utilizzo turistico va più che bene. Non c'è tecnologia in questo, è un tappo! Infatti la rocket prende 15 cavalli solo togliendo i terminali. Esistono tre principali tecniche di silenziamento, talvolta utilizzate contemporaneamente nei dispositivi: (wilkipedia) Assorbimento, basato sull'utilizzo di materiali fonoassorbenti (generalmente lana di vetro) disposti all'interno di un cilindro cavo. È la tecnica che porta un minore abbattimento del rumore, ma ha i risultati migliori su tutta la gamma di frequenze e comporta la minore riduzione di potenza; per questi motivi costituisce la soluzione più adottata sui motori da competizione. Riflessione, ottenuta introducendo nel dispositivo una lamina che divide il silenziatore in camere. Tale lamina è ricoperta da fori, dove vengono generate onde sonore che si annullano tra loro attenuano il suono per il fenomeno dell'interferenza. Generalmente questa è la tecnica utilizzata dai Db-Killer. È la tecnica che porta ad avere un abbattimento del rumore importante (in modo proporzionale al numero dei fori di riflessione) in modo particolare ai bassi regìmi. Risonanza, ottenuta attraverso tubi forati o chiusi ad una estremità che mettono in comunicazioni diverse camere, affinché questi si comportino come in un strumento musicale, attenuando e modificando il suono per una gamma maggiore rispetto alla soluzione a riflessione.[1] Misto silenziatori che adoperano più sistemi per l'abbattimento del suono, come la combinazione assorbimento-riflessione (utilizzata nelle piccole apparecchiature come i decespugliatori) o assorbimento-risonanza (utilizzata nei mezzi di trasporto).
  7. fabiofabiofabio

    Buongiorno a tutti..

    un altro devoto di Ade. Benvenuto negli inferi.
  8. Nel mondo Harley di meccanica non sono molto ferrati. Sono fermi al 1921.... Infatti la V-rod l'ha progettata la Porsche :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :smt003 :smt003 :smt003
  9. C'è un po di confusione tra onde di pressione e fumi di scarico, le prime molto più veloci. Consiglio di leggere questo trattato della Giannelli. - Come nasce un sistema di scarico - Il motore divora una quantità enorme di aria e ha, per questo, bisogno di un buon sistema respiratorio. Le modalità con cui il motore respira dipendono da leggi fisiche i cui parametri sono la forma, la larghezza e la lunghezza dei condotti di aspirazione e di scarico. Variando la lunghezza e la forma di questi condotti, si riesce a migliorare (o peggiorare) la respirazione del motore, migliorando (o peggiorando) così le sue prestazioni. Spiegheremo, con parole semplici, che cosa accade dal momento in cui i gas bruciati lasciano il cilindro e cominciano il loro cammino verso l’uscita dello scarico. Spiegheremo, inoltre, come i principi della fisica che regolano questo cammino vengono adoperati dai nostri ingegneri per creare sistemi di scarico altamente competitivi... Nel momento in cui si apre la valvola di scarico fuoriesce, contemporaneamente alla colonna dei gas di combustione, un'onda di pressione che viaggia nella stessa direzione, ma ad una velocità dieci volte maggiore (circa 600 metri al secondo). Quest’onda di pressione arriva alla fine del tubo di scarico molto prima della colonna gassosa (che, a sua volta, viaggia a non più di 60 metri al secondo). Una volta arrivata all’uscita, trova un vuoto enorme, il nulla dell’ambiente esterno, una pressione infinitamente più bassa rispetta a quella all’interno del tubo. Scioccata dal vuoto che si trova davanti, l’onda di pressione rimbalza, torna indietro, trasformandosi da pressione in depressione (che non è altro che pressione che viaggia nella direzione opposta). Tornata al suo punto di partenza (la valvola di scarico del cilindro), rimbalza ancora, e schizza di nuovo volta verso l’uscita ONDA DI PRESSIONE VUOTO ESTERNO ONDA DI DEPRESSIONE Così, come una pallina da ping-pong, l’onda di pressione viaggia avanti e indietro tra uscita e cilindro, attraversando varie volte la più lenta colonna di gas prima che questa esca dallo scarico. Se il loro incontro avviene durante il viaggio indietro delle onde di pressione, queste compattano la colonna di gas. Se invece le onde di pressione attraversano il gas mentre entrambi viaggiano nella stessa direzione (verso l’uscita), la colonna di gas viene diradata. Così, la colonna di gas si trasforma in una specie di fisarmonica che si espande e si compatta in continuazione  La valvola di scarico del cilindro non si apre soltanto una volta. L’apertura e la chiusura capitano ciclicamente, centinaia di volte al minuto. Ed ogni volta che la valvola si apre, il cilindro lancia una nuova colonna di gas ed una nuova onda di pressione che si vanno a scontrare con le colonne di gas e le onde di (de)pressione che già rimbalzano all’interno del tubo. L’insieme di tutto questo traffico di pressione e di gas modifica in maniera decisiva la respirazione del motore ed influenza quindi le sue prestazioni. La condizione ideale per la fuoriuscita dei gas combusti nella camera di scoppio (il cilindro) è un vuoto all’uscita, appena fuori della valvola di scarico. Il vuoto crea un risucchio che aspira la colonna di gas dal cilindro. Nel caso contrario, se si dovesse verificare una sovrapressione appena fuori della valvola di scarico, la libera respirazione sarebbe compromessa, e con questa anche il rendimento del motore (immagina di correre la maratona con la bocca chiusa). Per far funzionare il motore nel miglior modo possibile, bisogna permettergli di respirare liberamente. Bisogna, quindi, creare un ambiente ideale di vuoto al ridosso della valvola di scarico del cilindro. Il motore, in questo caso, non fatica ad espellere i gas di combustione, l’espulsione avviene quasi in modo automatico. E’ il vuoto a succhiare i gas. Abbiamo cominciato il nostro discorso dicendo che le modalità con cui il motore respira dipendono da leggi fisiche i cui parametri sono la forma, il diametro e la lunghezza dei condotti di aspirazione e di scarico. Sono questi i fattori che influiscono sul modo in cui si muovono (e si scontrano) i gas e le onde di (de)pressione all’interno del sistema di scarico. Sono questi, quindi, i fattori che definiscono, che creano l’ambiente in cui il motore deve respirare. Ed è proprio lì che agiscono i nostri ingegneri. Variando la lunghezza e la forma del condotto di scarico, riescono a creare un ambiente ideale per la respirazione del motore, migliorando quindi le sue prestazioni. Se vi è difficile immaginare come la forma del sistema di scarico possa influenzare la respirazione del motore, facciamo un esempio ipotetico, confrontando un tubo di scarico infinitamente lungo con un tubo molto corto... Più è lungo il percorso verso l’esterno, più tempo ci mette l'onda di pressione a completare il suo viaggio verso l’uscita, per poi rimbalzare e tornare, come onda di depressione, al suo punto di partenza. In un tubo infinitamente lungo non si hanno fenomeni di depressione, per il semplice fatto che le onde di pressione non raggiungono mai il vuoto esterno (per poi rimbalzare all’indietro). Al contrario, in un sistema di scarico molto corto, le variazioni di pressione si sentirebbero moltissimo perché, appena uscita dal cilindro, l’onda si troverebbe già all’uscita dello scarico. E rimbalzando, come onda di depressione, verso l’interno, ci metterebbe solo un attimo per tornare al cilindro, il suo punto di partenza (per rimbalzare poi ancora una volta verso l’uscita, e così via...). Accorciando o allungando il tubo, allargandolo o stringendolo, i nostri ingegneri riescono a modificare il modo in cui le onde di pressione e le colonne di gas all’interno del sistema si incontrano e si scontrano. E, intervenendo nelle modalità degli scontri, cambiano la pressione generale all’interno del tubo. E chi trova la forma e la lunghezza ideale, creando un ambiente ottimale di pressione, avrà un motore che respira liberamente, che scatena il massimo della sua potenza. Onde che si incontrano e si scontrano centinaia, migliaia di volte per minuto, che cambiano direzione, trasformandosi ora in pressione, ora in depressione, colonne di gas che vengono compresse e diradate come una fisarmonica, il pilota che apre e chiude il gas in continuazione, cambiando, con ogni movimento del polso, i giri del motore, e quindi il numero di volte al secondo che si apre e si chiude la valvola di scarico del cilindro, e quindi il numero di volte che vengono espulse le colonne di gas e le onde di pressione... Poi, per rendere le cose ancora più complicate, i silenziatori e le varie camere all’interno del tubo, che rendono lo scarico conforme alle norme vigenti della Comunità Europea in materia di inquinamento e rumorosità, ma che variano in modo decisivo il percorso del gas e delle onde di pressione... E naturalmente la forma stessa del telaio. Lo scarico deve montare senza essere ingombrante, deve avere una forma che segue quella della moto o dello scooter perciò una particolare attenzione viene messa nella cura dell’aspetto estetico. Tutti questi fattori rendono molto complicato il disegno di un sistema di scarico altamente competitivo. Nel Research & Development Department della Giannelli Silencers, un nuovo sistema di scarico viene provato decine e decine di volte. Ogni scarico viene montato su moto o scooter, viene provato e modificato, allungato, accorciato, allargato o ristretto, fino al raggiungimento della performance ottimale. E soltanto quando, dopo innumerevoli test sul Static Bench, il prototipo ottiene un risultato competitivo e costante, i nostri ingegneri creano un disegno e si passa alla produzione di serie del nuovo sistema. Infatti, alla Giannelli Silencers, un sistema di scarico non nasce al tavolino di un disegnatore. Nasce in mezzo alle scintille delle nostre saldatrici, in mezzo ai rumori di ferro tagliato e piegato, tra le mani sporche di olio dei nostri ingegneri. Giannelli Silencers - Research & Development Department
  10. stavo ragionando: se la macchina dello stato costa 800 miliardi di euro l'anno, dividendo questa cifra per 60 milioni di Italiani vien fuori circa 13mila euro all'anno per ognuno, bimbi compresi. Quindi una famiglia con due figli, deve allo stato più di 50mila euro l'anno per farlo funzionare.... Non capisco, c'è qualcosa che non funziona o sbaglio? Ma io, come individuo costo 1000 euro al mese allo stato Italiano? Com'è possibile? Com'è possibile io incida per 1000 euro al mese? Poi ci chiediamo perché le tasse sul lavoro per dipendenti e aziende sono così alte? Per forza, con questi costi... MA dove va tutta questa montagna di soldi? Se ognuno lavorasse e con il suo lavoro producesse un utile, un servizio, un prodotto, un valore aggiunto, basterebbe questo a garantire benessere. Ci credo che abbiamo 2000 miliardi di euro di debito pubblico....
  11. MT é un patto con il diavolo. Bentornato all'inferno.
  12. fabiofabiofabio

    Giro di Boa

    Ma è rientrato o i flutti e gorghi del Danubio lo hanno portato via? Non è che ha spiaggiato con l'MT come un orca sulle rive del Mar Nero?
  13. fabiofabiofabio

    Giro di Boa

    M'inchino con riverente rispetto.
  14. Non avendo appoggio furgone, visto le alluvioni previste, abbiamo rinunciato dopo gli ultimi aggiornamenti meteo del venerdì mattina. Onore a Toif, eroe dei nostri giorni, che ha affrontato il viaggio come un nobile cavaliere alle crociate. M'inchino alla sua determinazione. Mi risulta sia l'unico Italiano ad aver affrontato la trasferta a cavallo dell'MT.
  15. Il programma sarebbe partire Venerdi in moto, dormire lungo la strada, arrivare sabato e ripartire domenica. Attualmente danno pioggia da giovedi a lunedì, con acquazzoni domenica su tutta l'area. Speriamo in aggiornamenti meteo positivi i prossimi giorni.
  16. L'MT di serie è un masso di marmo appena scavato. Il suo proprietario lo scultore che ne modella le forme. MT è una tela bianca, il suo guidatore, il pittore che la dipinge. MT non è solo una moto, è creatività, arte. MT, perché non parli?
  17. io le dovrei avere da qualche parte, non avendole montate....
  18. ma servono? a parte appesantire la linea del teminale akra?
  19. Io sono pronto... Lo scheletro che si intravede nella seconda foto è il mio consulente tecnico.
  20. fabiofabiofabio

    Orco2

    :smt110 :smt110 :smt110 :smt110
  21. fabiofabiofabio

    Orco2

    Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. :smt077 :smt077 :smt077 :smt077 :smt077 :smt096 :smt096 :smt096 :smt096 :smt093 :smt093 :smt093 :smt093
  22. Tra circa un anno saranno passati 2 lustri dalla presentazione della nostra amata al pubblico. 10 anni non sono pochi per una moto, anche in considerazione delle normative antinquinamento e dei progressi nel campo dell'elettronica che hanno accelerato la vetustà di molti modelli. Quanto amiamo la nostra moto e quanti soldi abbiamo speso per modificarla a nostro piacere è un dato di fatto. Molti hanno forse raggiunto, in preparazioni tecnico estetiche, un costo vicino alla metà della moto nuova. Alcuni l'hanno superato... Quanti anni si tiene una moto prima di cambiarla? Le mode, il cambio di passioni, di età, il desiderio di un nuovo modello influenzano ben prima di 10 anni la volontà di cambiarla. Sbaglio a siamo di fronte a una nuova situazione? Perché sinceramente io osservo i nuovi modelli, cerco di vederci migliorie, cerco di trovare qualche motivo, come semplice considerazione, per dirmi: " Ecco, questa mi piacerebbe cambiarla con la mia MT!" Indipendentemente dal costo, dalle possibilità o semplice volontà, così per gioco. Ma, forse per la mia non più giovane età, dopo un primo entusiasmo iniziale, mi accorgo che l'orco ha qualcosa in più, un'anima, una sua natura che va oltre la mera questione di veicolo a due ruote. L'altro giorno, mi sono fermato a guardare la Panigale e nella vetrina di fianco era esposta una Diavel. Ma quanto è diventata brutta! in poco più di due anni si è trasformata in moto inguardabile. Goffa, pesante, scoordinata. Era forse questa l'erede naturale della nostra? Non penso proprio. L'MT a questo punto forse è una moto come poche nascono. Rimane, anzi, migliora con il tempo. Non so, forse queste sono considerazioni di un "vecchio" di quasi 50 anni, ma ormai di moto con personalità, che rinnovano la gioia di guidarle ogni volta, ce ne sono ben poche. Moto che emozionano indipendentemente dai cavalli o prestazioni o dal genere, moto che trasmettono quella sensazione che nessun altro veicolo sa dare, non ce ne sono più, a parte qualche rarissima eccezione e a costi inaccettabili. Che forse l'MT sia per sempre? Grazie a tutti. Fabio.
  23. fabiofabiofabio

    Husqvarna chiude

    il nuovo stabilimento del 2008 a Biandronno, dopo l'acquisizione di KTM chiude. 250 persone a casa. Ottimo, intanto a Roma stanno decidendo se pagare meno il caffè al bar del senato.
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