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Stanno arrivando!

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Oggi è arrivato!!

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piove....


fabiofabiofabio

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Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane;

ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane.

Ascolta.

Piove dalle nuvole sparse.

Piove su le tamerici salmastre ed arse,

piove sui pini scagliosi ed irti,

piove sui mirti divini,

su le ginestre fulgenti di fiori accolti,

sui ginestri folti di coccole aulenti,

piove sui nostri volti silvani,

piove sulle nostre mani ignude,

sui nostri vestimenti leggieri,

su i freschi pensieri che l'anima schiude novella,

su la favola bella che ieri l'illuse, che oggi m'illude,

o Ermione Odi?

La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che dura

e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade.

Ascolta.

Risponde al pianto il canto delle cicale

che il pianto australe non impaura, nè il ciel cinerino.

E il pino ha un suono,

e il mirto altro suono,

e il ginepro altro ancora,

stormenti diversi sotto innumerevoli dita.

E immersi noi siam nello spirto silvestre, d'arborea vita viventi;

e il tuo volto ebro è molle di pioggia come un foglia,

e le tue chiome puliscono come le chiare ginestre,

o creatura terrestre che hai nome Ermione.

Ascolta, ascolta.

L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo

si fa sotto il pianto che cresce;

ma un canto vi si mesce più roco

che di laggiù sale, dall'umida ombra remota.

più sordo e più fioco s'allenta, si spegne.

Sola una nota ancora trema, si spegne, risorge, treme, si spegne.

Non s'ode voce del mare.

Or s'ode su tutta la fronda crosciare

l'argentea pioggia che monda,

il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta.

Ascolta.

La figlia dell'aria è muta;

ma la figlia del limo lontane,

la rana, canta nell'ombra più fonda,

chi sa dove, chi sa dove!

E piove su le tue ciglia, Ermione.

Piove su le tue ciglia nere

sì che par tu pianga ma di piacere;

non bianca ma quasi fatta virente,

par da scorza tu esca.

E tutta la vita è in noi fresca aulente,

il cuor nel petto è come pesca intatta,

tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe,

i denti negli alveoli son come mandorle acerbe.

E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti

(e il verde vigor rudeci allaccia i malleoli

c'intrica i ginocchi)

chi sa dove, chi sa dove!

E piove su i nostri volti silvani,

piove sulle nostre mani ignude,

sui nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri

che l'anima schiude novella,

su la favola bella che ieri

m'illuse, che oggi t'illude,

o Ermione.

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Fabio è bravissimo =D> e senza nulla togliergli è "La pioggia nel pineto" di un certo D'Annunzio :-k

:smt006

Sei proprio un guasta feste.......si stava prendendo un sacco di complimenti e tu.......sveli l'arcano!!!!! [-X

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Fabio è bravissimo =D> e senza nulla togliergli è "La pioggia nel pineto" di un certo D'Annunzio :-k

:smt006

Sei proprio un guasta feste.......si stava prendendo un sacco di complimenti e tu.......sveli l'arcano!!!!! [-X

Però l'ho scritto che è bravisssssssssimo :smt003

:smt006

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