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Stanno arrivando!

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Oggi è arrivato!!

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Domenica 10/05: in pista a Franciacorta.


AD MAJORA

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Complimenti a Gerribs per il bellissimo pezzo: bella prosa, molto coinvolgente, sembra di esserci stati. Dovrebbero scrivere così molti giornalisti delle riviste specializzate, ormai tutti omologati ed appiattiti su commenti preconfezionati e scontati che non riescono più a trasmettere le vere sensazioni che un appassionato prova. Bravo. Per le cinque stelle, però, manca un filmatino !

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Bè, cosa dire …

Senza alcuna pretesa di insegnare qualcosa, riporto le mie sensazioni.

 

Parte Tecnica

 

Sulle caratteristiche della nostra moto, non occorre ripetere quanto tutti già conoscete: i suoi unici limiti (ovviamente sto parlando dell’uso in pista) sono il peso, le dimensioni, il motorazzo (nel senso della corsa lunga, tanta coppia ma marce corte, pochi CV) e la mancanza di carena. Tutto il resto è all’altezza !

 

- ciclistica eccellente (dimostrata dall’angolo di piega e dall’assenza di qualsiasi tentennamento in curva);

- avantreno granitico (lì lo metti e lì rimane);

- impianto frenante ottimo (in staccata, nonostante la mole/quantità di moto da frenare ti puoi spingere moooolto avanti con i riferimenti);

- sospensioni di serie adeguate anche per la pista (solo il mono al posteriore in configurazione appena indurito in estensione per evitare l’effetto “materasso” noto a tutti e che ha reso la vita difficile a Gianni nel “curvone strano” a sx come lo chiama lui);

 

Prima di un eventuale turno in pista è però obbligatorio sostituire le gomme. Non immagino come sia girare con le Z4 di serie … Il /55 che ho provato è eccellente, anche perché ha una forma della carcassa più “a punta” che facilita lo scendere in piega. Ovviamente sul dritto non si nota differenza e quindi per un uso stradale/turistico non ritengo sia una scelta obbligata. Se poi consideri i risvolti di un eventuale controllo, forse non ne vale la pena …

 

La prima volta, in qualsiasi circuito nuovo (tranne che per un certo Spies), la prima cosa da capire sono le traiettorie: meglio le conosci, più forte puoi andare. Tutto il resto viene dopo. Se hai qualcuno che te le mostra, il guadagno (in termini di tempo ma anche di sicurezza e soddisfazione) aumenta ad ogni giro.

 

Sempre le prime volte, ci si preoccupa troppo del comportamento degli altri, anche perchè siamo abituati a girare per strada dove il pericolo maggiore sono gli altri veicoli. Quando si è all'interno del circuito non si deve pensare a chi ci segue, ma solo ed esclusivamente a chi ci precede in quanto saranno quelli dietro a doversi regolare. Inoltre, non ci si deve preoccupare del fatto di essere o meno il più lento e di intralcio: in rettilineo vanno tutti forte, in curva chi più chi meno ma non è un problema.

 

Per risolvere questo tipi di problemi, mi è piaciuto (ed infatti faccio il bis il 25 giugno) il corso di guida in pista svolto in Franciacorta. E’ un'ottima occasione per passare una perfetta giornata in pista in condizioni migliori che nelle giornate di prove libere; istruttori qualificati ti seguono passo per passo, la pista sarà molto meno affollata, giri con più tranquillità e con assoluta sicurezza. In una giornata così in pista si migliora tanto quanto in una stagione intera in strada. Bisogna partecipare a questi corsi con lo spirito giusto, ovvero quello di migliorarsi, bisogna accettare tutti i consigli e le critiche che si ricevono con lo scopo di migliorare sempre di più la propria tecnica. Soprattutto la posizione in sella verrà corretta, le traiettorie diventeranno ovvie e si prenderà confidenza con la propria moto e con qualunque tipo di curva, cosa molto importante per aumentare la propria sicurezza di guida anche sulle strade di tutti i giorni. Dopo aver fatto il corso lo stile di guida migliora e si capisce che non c'è modo migliore della pista per divertirsi rendendosi conto di tutti i pericoli presenti su strada. Ognuno partecipa con la sua moto perché è giusto usare la stessa moto di tutti i giorni. Secondo me vale la pena spendere qualche soldo per aumentare la padronanza del proprio mezzo in completa sicurezza.

 

Parte emotiva

 

Ansia, fatica, felicità, timore, competizione, adrenalina a mille: sono le sensazioni che si sono susseguite (in ordine sparso) in quelle due ore. Partecipare con altri amici a questo tipo di esperienze ti riempie di entusiasmo e di passione per la nostra moto.

 

Io ci tornerò di certo: ho la fortuna di avere l’autodromo a 15 minuti da casa, ma è abbastanza comodo per tutti i lombardo-veneti-romagnoli-piemontesi-trentini ecc. ecc. In qualsiasi momento sono a disposizione.

 

In anteprima mondiale, quattro scatti in posa

 

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---> Sergio Niglio: Per le cinque stelle, però, manca un filmatino !

 

Un pò di pazienza, ci stiamo lavorando ... :-"

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Complimenti vivissimi per come avete descritto la vostra esperienza ,le foto rendono chiaro il clima vissuto...mentre leggevo mi immedesimavo in voi e devo dire che la voglia di provare in pista è tanta.....chissàmai che riesca per il 25 ?

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